Il calzone di cipolla è una preparazione tipica che ha diverse varianti fermo restante lo stufato di cipolla più o meno arricchito con ingredienti vari.
Io normalmente lo gradisco con lo stufato di cipolla e un po' di ricotta forte. Certo si può variare il tipo di cipolla usata per fare lo stufato e vi garantisco che il sapore cambia. Forse chi non lo mangia da una vita non coglierebbe le differenze, ma vi garantisco che ci sono. A Bari solitamente si fa con le sponsali, delle cipolle lunghe e tenere tipiche nostre. Sono simili ai porri nell'aspetto, ma molto più sottili e dal gusto completamente diverso. A me il calzone piace con la cipolla di Acquaviva, presidio Slow Food che si coltiva solo nel territorio di Questo paese a circa 30 km da Bari. E' una cipolla molto dolce, e tenera, ottima pure mangiata cruda in insalata o per arricchire altri piatti. La sua caratteristica è di avere una pezzatura da circa 500 g l'una. A casa avevo trovato un vasetto di una crema di 'nduja con cipolla rossa di Tropea di Delizie Vaticane e quindi subito mi è venuto in mente di unire nuovamente i sapori tipici delle due regioni per preparare un piatto appulo calabrese. Non mi è restato che mettermi all'opera per fare un calzone di cipolla arricchito da questa crema piccantina. Il risultato è stato sorprendente, un calzone saporito, profumato e piccante.
INGREDIENTI:
- 2 dischi di pasta frolla salata (per la ricetta vedi qui)
(per il ripieno)
- 1,5 kg di cipolle di Acquaviva
- qualche pomodoro datterino o ciliegino
- 1 vasetto di 5 sfizi Cipolla e 'Nduja Delizie Vaticane
- 4 cucchiai di olio evo + quello da mettere sul fondo della teglia e sul calzone
- sale q.b.
PREPARAZIONE:
Sbucciare le cipolle, affettarle sottili e lasciarle in ammollo in acqua per circa mezz'ora. Mettere l'olio in una padella (Illa) antiaderente insieme alle cipolle sgocciolate, regolare di sale, coprire e far stufare a fiamma bassissima fino a quando le cipolle diventeranno tipo crema. A metà cottura circa aggiungere i pomodori tagliati a pezzetti. Quando lo stufato è pronto farlo raffreddare. Aggiungere ora la crema di cipolla e 'nduja e mescolare bene.
Mettere abbondante olio sul fondo di una teglia da 30 cm di diametro e adagiarvi uno dei dischi di pasta facendo sporgere i bordi oltre la teglia.
Distribuire il ripieno in modo uniforme su tutta la sfoglia. Ricoprire con l'altra sfoglia sigillando bene i bordi delle due sfoglie tra loro. Ungere generosamente la superficie del calzone distribuendo l'olio con le mani. Bucherellare la superficie con i rebbi di una forchetta per evitare che il calzone in cottura si gonfi.
Cuocere in forno a 220° per circa 30 minuti. A cottura ultimata la superficie dovrà essere dorata. Servire freddo. Il giorno dopo è anche più buono.
Davvero sfiziosa la tua variazione sul tema , idea perfetta per un finger food. Un abbraccio, buona giornata Daniela.
RispondiEliminaquanto è sfiziose questa variazione di calzone! Un abbraccio SILVIA
RispondiEliminaChe bontà! Adoro cipolle e n'duja.
RispondiEliminami trasferirei da te, adoro la tua cucina saporita!
RispondiEliminaQuesta ricetta è goduria allo stato puro ;)
RispondiEliminaUna variazione golosissima! Un bacio
RispondiEliminauno stuzzichino super e da calabrese non posso che dirti bravissima!!!
RispondiEliminauna variazione davvero golosissma, io adoro sia la cipolla che il piccante ^_^
RispondiEliminaVeramente una variante interessante!!!!! Preparerò questa prelibatezza a mio figlio!
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